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UN SOGNO PER MARIA

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Di chi è questo figlio perfetto, chiederanno frugandolo in viso, di chi è questo seme sospetto, è solamente mio, di nessun’altra carne, finchè dura la notte, lui è solamente mio...(In nome della madre | E. De Luca)

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Ideazione, regia e interpretazione Silvia Battaglio

Scrittura di scena liberamente ispirata a In nome della madre (Erri De Luca)

Suggestioni letterarie Barbara Alberti, Mariangela Gualtieri

Alcune parole da Il Manifesto, Corriere della Sera

Suggestioni musicali Gianluca Misiti, Huges Les Bars, Ivano Fossati

Rielaborazioni sonore Moozak

Disegno luci e scene Lucio Diana

Produzione Tangram Teatro in collaborazione con Biancateatro

Con il contributo di Sistema Teatro Torino, Regione Piemonte, MIBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali

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Una giovane donna si fa interprete della figura forse più emblematica della religione cristiana, le concede la femminilità e la paura, il dubbio e l’audacia, la volontà e la debolezza. Alla vergine madre che sarà, ricongiunge la bambina che è appena stata, ne racconta la solitudine, ne condivide i desideri, i giochi, la musica, i respiri (…) Né religioso, né laico, ma solo profondamente (e mai banalmente) umano, il percorso compiuto da Silvia Battaglio per la costruzione del suo Un sogno per Maria è esemplare per coerenza e stile: una ricerca accurata e di ampio orizzonte. Con la ricca messe così accuratamente selezionata a misura della propria sensibilità, l’attrice torinese sfodera ottime e variegate qualità espressive alternando teatro di parola, teatro danza, canto.  (Monica Bonetto | SISTEMA TEATRO TORINO)

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Questa giovane danzatrice, che percorre da qualche annona propria strada teatrale in cui il gesto si alimenta di parola e di musica (non il contrario) propone fino a Domenica alla Cavallerizza Un sogno per Maria (…) Tutto ciò si traduce in uno spettacolo struggente e in alcuni tratti polemico e accusatorio, teso come una corda verso il regno impalpabile dell’immaginazione che, come un brusco strappo, segue alla fase dialettica in cui Maria si scontra con la madre che vorrebbe imporle le nozze e con l’idea arcigna del potere. Il che suggerisce alla Battaglio una doppia forma espressiva: drammatica, elettricamente violenta e sul limite del marionettismo negli episodi di contrasto; soavemente distesa nelle altre (…) Una prova bellissima accolta con molti applausi.  (Osvaldo Guerrieri | LA STAMPA)​

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Impressionante e coraggioso, ma denso di verità, questo spettacolo che aggroviglia sacro e profano, alterna momenti di delicatezza - come la commovente Ave Maria di Gounod cantata con limpida grazia - con passaggi meno chiari per gli ermetismi e le dissonanze di una composizione piuttosto spinosa. Ma l'interprete, bravissima e molto concentrata nel suo ruolo diffilcile, l'alleggerisce fino alla trasparenza, filtra spiritualità pura, poesia, irrora di religiosità e tenerezza il clima di laicità e crea un singolare contrasto fra i connotati infantili  e le laceranti trepidazioni materne.  (Mirella Caveggia | NOIDONNE)

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UN SOGNO PER MARIA è il risultato di una lunga e attenta ricerca sul personaggio di Maria di Nazaret, riletto attraverso uno sguardo umano nel tentativo di avvicinarla al nostro tempo. Per Maria di Nazaret sembra esserci una strada che le corre affianco e che la spinge a subire il forte richiamo al ruolo di Vergine e Madre, che qui viene messo in dubbio in virtù di quelli che possono essere i reali e profondi bisogni, le esitazioni e le paure di una bambina. Maria vuole essere madre, ma non di un Dio destinato al sacrificio, vuole essere madre di un figlio qualunque, per amarlo e portarlo con sé alla scoperta del mondo, della vita. Lo spettacolo va alla ricerca di una possibile alternativa a un destino già assegnato, dentro una dimensione che si colloca tra la terra e il cielo, tra il possibile e l’immaginario, in quello spazio in cui a Maria è concesso di liberarsi, per una notte, del difficile ruolo di Vergine e Madre di Dio. In UN SOGNO PER MARIA, Giuseppe è un maestro di vita, un amico fedele e insostituibile, un vecchio saggio affettuoso al quale la bambina affida il suo cuore come a un padre, per un breve tempo, fino a volare lontano, verso un destino sconosciuto ma desiderato, portando con sé il figlio che ha in grembo e le sue giovani speranze. Ed è proprio quando Maria decide di partire verso la sua strada di foglie verdi, che Giuseppe le rivolge il suo ultimo addio, un addio pieno d’amore, di quel rispetto che è proprio degli esseri umani intelligenti e generosi che sanno amare senza egoismi. In questo viaggio verso la conoscenza, Maria sceglie di essere una bambina, o meglio, una donna qualunque. E se è pur vero che sono gli adulti a fare la storia, Maria re-inventa la sua storia, riannoda i fili del destino e dentro la sua visione di libertà ricolloca la sua esistenza fuori dalle costrizioni, dalle aspettative altrui, da quel “dover essere” che soffoca i desideri rendendoli ricordi polverosi e lontanissimi. Maria decide di tentare una strada verso la felicità e, viaggiando sull’altalena della vita, vola dentro un sogno, dentro il suo tempo di donna e madre.

SCHEDA ARTISTICA

SCHEDA TECNICA

RASSEGNA STAMPA

VIDEO PROMO

PHOTOGALLERY

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